I migliori oli per la cottura!

Vi sono oli vegetali dal sapore speziato che, pur essendo deliziosi, spesso possono conferire un sapore particolare alle pietanze. Ecco perché alcuni di questi oli sono stati screditati negli anni, secondo noi a torto.

Sul mercato si trovano diversi tipi di oli vegetali. Ciò che hanno in comune è il fatto che derivino da semi oleosi e frutti. Ma non tutti gli oli sono uguali! In base alla loro diversa composizione, dovuta alle materie prime da cui vengono ricavati, possono essere adatti alla preparazione di cibi diversi. Ovviamente, dipende anche molto dal tipo di processo produttivo a cui sono stati sottoposti.

Parlando quindi di olio alimentare, bisogna prestare attenzione alla provenienza e alla qualità delle materie prime e ai processi di produzione. Dove sono state coltivate le materie prime? Come e con quali eventuali additivi sono stati trattati i prodotti derivati?

Parlando di produzione, esistono attualmente tre varianti principali.

Gli oli raffinati vengono ottenuti mediante la spremitura a caldo dei semi, con l’ausilio di presse e a temperature di circa 100 °C. Il vantaggio di questi oli è che hanno un sapore neutro e quindi sono universalmente utilizzabili, oltre ad avere una durata di conservazione più lunga. Tuttavia, a causa del calore applicato durante la fase di pressatura, le sostanze vegetali secondarie, il loro colore e gusto tipico viene completamente perso.

Gli oli non raffinati vengono premuti ad una temperatura massima di 60 °C. Talvolta alcuni di essi vengono sottoposti ad un trattamento al vapore, il che però riduce la presenza di sostanze "sane" al loro interno.

Infine ci sono gli oli pressati a freddo. Vengono pressati senza l'aggiunta di calore e in seguito filtrati. In questi oli vengono preservati tutti gli ingredienti ed i nutrienti, così come il loro colore, odore e sapore. Molti oli, come ad esempio l’olio di lino, contengono un’alta percentuale di acidi grassi essenziali. Queste sostanze sono fondamentali per il benessere del nostro organismo che non può produrle autonomamente.

Oltre agli oli contenenti acidi grassi polinsaturi vi sono quelli che contengono acidi grassi saturi, come ad esempio l’olio di cocco. Gli acidi grassi saturi sono considerati dannosi per la salute, ma non è sempre così, pertanto, il consumo di tali oli è pienamente giustificato specialmente se vengono impiegati per la cottura.

Gli acidi grassi insaturi sono meno resistenti al calore. Quando il “punto di fumo” (temperatura a cui un grasso alimentare riscaldato comincia a rilasciare sostanze nocive) viene superato, può risultare tossico per la salute.

Per la frittura, l’olio di cocco è quindi perfetto perché composto quasi completamente di acidi grassi saturi.

Anche gli oli raffinati sono resistenti alle alte temperature e possono quindi essere utilizzati per la cottura.

Circa l’utilizzo dei singoli oli e se volete sapere di più sull’olio di cocco, troverete maggiori informazioni qui.