Qualche fatto curioso sul peperoncino

Qualche fatto curioso sul peperoncino

Il peperoncino appartiene alla famiglia delle Solanacee, esattamente al genere Capsicum, e conta almeno 27 specie, alcune spontanee ed altre coltivate dall'uomo. Ad oggi si ritiene che al mondo esistano oltre 3000 varietà di peperoncino!

Un po' di storia

Il peperoncino, come molti sapranno, è originario del Sud America, dove veniva utilizzato come alimento già da millenni. Oltre che in cucina, gli antichi Maya sfruttavano anche le proprietà del peperoncino per curarsi, ad esempio in caso di infiammazioni. Nell'antico Perù era addirittura utilizzato come moneta!

Il peperoncino giunse in Europa grazie a Cristoforo Colombo, in occasione del suo secondo viaggio nel Nuovo Mondo, nel 1493. Ben presto questa pianta si diffuse dalla Spagna in tutte le regioni meridionali dell'Europa, dove si acclimatò senza alcun problema. La popolazione che non poteva permettersi le spezie più costose, provenienti dall'Oriente, poteva così coltivare il peperoncino in casa ed utilizzarlo per condire i cibi.

Come si coltiva il peperoncino

La pianta del peperoncino, in generale, attecchisce con facilità ma richiede comunque molta cura. Si può tranquillamente coltivare sul balcone di casa in vaso o nell'orto. La semina avviene a febbraio/marzo, a seconda del clima, ed i frutti si possono raccogliere in estate o all'inizio dell'autunno. I fattori principali che influiscono sulla produttività della pianta sono: luce, temperatura, terreno, irrigazione e concimazione.

In linea di massima, meglio far germogliare i semi in semenzaio in un ambiente riscaldato e poi metterli a dimora quando il clima è più caldo, quindi verso aprile/maggio. Il terreno deve essere sciolto, magari con una componente sabbiosa per favorire il drenaggio dell'acqua perché la pianta di peperoncino patisce molto i ristagni d'acqua. La pianta ha bisogno di tanta acqua (attenzione ai ristagni!) e luce per fiorire e produrre le bacche. Anche una concimazione regolare con letame aiuta la pianta aumentandone la produttività.

Curiosità sul peperoncino

Il Messico è il paese al mondo in cui si registra il più alto consumo di peperoncino: si stima che ogni messicano mangi 6 kg di peperoncino fresco all'anno!

In Sud America spesso i peperoncini cambiano nome a seconda che siano freschi o essiccati. Ad esempio, il peperoncino Jalapeño ha questo nome solo da fresco, mentre da essiccato diventa Chipotle.

L'utilizzo del peperoncino come arma di difesa, come gli spray alla capsaicina che si trovano in commercio, non è una cosa nuova. Già gli Inca usavano bruciare i peperoncini piccanti sul campo di battaglia quando il vento era favorevole. In questo modo il fumo accecava temporaneamente i nemici, dando loro il tempo di fuggire od organizzare la difesa.

Il peperoncino era considerato un talismano portafortuna da molte tribù indiane. Ancora oggi, in Calabria e in Abruzzo, è tradizione appendere corone di peperoncini in casa per allontanare i nemici ed il malocchio.

La capsantina, una sostanza contenuta nel peperoncino che gli conferisce il suo bel colore rosso acceso, nei tempi antichi era usata anche per tingere stoffe e tappeti. Sembra inoltre che alcuni contadini ed allevatori usassero mescolare il peperoncino al mangime delle galline per ottenere uova con un tuorlo più giallo.

Insomma, il peperoncino non è solo un ingrediente versatile, buono e sano che si può utilizzare in mille ricette, ma è anche ricco di storia e di curiosità. Ed ora... non ti è venuta una gran voglia di cibo piccante?

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